Ci sarà capitato di vedere appese nei Monasteri Buddhisti o nei nostri Centri delle
bellissime Thangke e ci saremo soffermati estasiati a guardarle senza però percepire
fino in fondo il profondo messaggio simbolico che vogliono trasmetterci od
insegnarci. Esse infatti esprimono un’antica conoscenza oltre il convenzionale
usando un linguaggio differente.
Iniziamo scoprendo cosa è veramente una Thankga e quale è il suo scopo ultimo.
Una Thangka (si usa anche al maschile) è un dipinto generalmente appeso in
un monastero o su un altare di famiglia o anche portato in processione da
Lama o da fedeli.
A volte si usa l'espressione “dipinto su rotolo” perché è realizzato su pergamena,
cotone, seta o altri materiali morbidi e può venire arrotolato quando non ne è
richiesta l'esposizione: un sistema, questo, molto pratico e legato alla tradizione
nomade dei tibetani che “smontavano” la tenda (e quindi arrotolavano le Thangke
dei loro altari domestici) ogni volta che il bestiame doveva essere spostato da
un'area all'altra.
La Thangka rappresenta pertanto uno dei patrimoni culturali più originali e
suggestivi del Buddhismo. Si tratta di un oggetto religioso indispensabile nella vita
spirituale di un fedele buddhista e serve come aiuto nella Meditazione poiché ogni
dettaglio ha un significato profondo e si riferisce a punti essenziali della filosofia
Buddhista.
La ragione chiave per cui queste Thangke vengono dipinte e considerate
importantissime è perché attraverso esse viene insegnata la filosofia di vita
Buddhista.
L’Insegnamento doveva (e deve) raggiungere tutti anche i contadini, i pastori e i
nomadi che non sapevano leggere e che, con difficoltà, capivano le spiegazioni orali
dei Maestri. Il dipinto invece raggiungeva tutti con chiarezza.
L’immagine è quasi il simbolo di un testo ma lo supera nella semplicità della spiegazione. L’allievo entra nell’oggetto, ed eseguendo uno studio meditativo su di esso, comincia, tramite la continua osservazione, ad eseguire il cambiamento necessario.
L’intuizione emotiva in cui ci si lascia andare ci fa trovare la via della conoscenza.
L’opera diventa una presenza costante, uno di famiglia e perfino un grande maestro,
essa diventa quotidianità dell’insegnamento. Il sacro entra nel quotidiano ed il quotidiano diventa sacro.
Riscontriamo la stessa metodologia nelle chiese cristiane dove i pittori dipingevano
le vite dei Santi, i fatti della Bibbia e del Vangelo per dar modo a tutti di imparare le
Sacre Scritture.
È inoltre fondamentale ricordare, per comprendere meglio il significato di questi
dipinti che, nel Tibet classico l’arte era votata alla religione e qualsiasi cosa, nella
vita quotidiana e spirituale, era fortemente permeata da un significato mistico e religioso.
Uno dei soggetti più importanti, più popolari ma anche più complicati e difficili da interpretare è quello della Bhavachakra ovvero Ruota del Divenire, Ruota della Vita
o Ruota dell’Esistenza Ciclica.
La Ruota del Divenire è infatti la rappresentazione iconografica Buddhista Tibetana
del Samsara, ovvero del ciclo delle esistenze, (nascita, vita, morte, rinascita) condizionato dal karma.
La tradizione della pittura di questi dipinti è molto antica e viene sempre
accompagnata dalla recitazione di Mantra: cioè preghiere o versi sacri.
Avere in casa un dipinto simile rappresenta per l’abitazione che lo ospita una grande protezione da tutte le possibili energie negative, un immenso privilegio e la fonte di grandissimo Buon Auspicio.
Nella rappresentazione della “Ruota del Divenire” colui che tiene con gli zoccoli la
Ruota è Yama conosciuto anche come il Signore del Mondo Sotterraneo.
Yama è colui che protegge il Buddhismo ed i Buddhisti e simboleggia
l’Impermanenza e la Morte.
Nel Buddhismo si crede che la sopportazione ma soprattutto l’accettazione della sofferenza ovvero Dhukka, che è sempre e solo causata dalle nostre azioni di questa
vita e delle vite passate, porti alla Realizzazione della Liberazione prima e poi della Illuminazione.
Nel Centro della Ruota, che chiameremo prima parte, vengono rappresentati in
forma di animali i 3 veleni che intossicano la nostra esistenza:
l’avversione che viene raffigurata da un serpente
l’attaccamento simboleggiato da un gallo
l’ignoranza mostrata come un maiale
La seconda parte rappresenta il Karma.
La terza parte, cioè la sessione mediana, mostra i 6 Reami ovvero il ciclo
dell’esistenza.
Nella parte superiore troviamo i Reami Superiori:
1. il Reame degli Dei
2. il Reame degli Umani
3. il Reame dei Semidei o Asuras
Nella parte inferiore troviamo i Reami Inferiori:
4. il Reame dei Preta o Esseri Affamati
5. il Reame degli Animali
6. in fondo gli Inferni
I Buddhisti credono che vi sia un continuo ciclo di vite e morti, cioè credono nella reincarnazione, e che una persona possa essere liberata da questa Ruota del
Divenire di rinascite e morti solo quando raggiunge l’Illuminazione annullando tutti
i suoi difetti mentali e raggiungendo La Saggezza. La Ruota è pertanto suddivisa nei
6 Reami in cui un essere può rinascere.
La quarta parte rappresenta I Dodici Anelli dell’Origine Dipendente cioè il ciclo e
le cause che ci riportano dalla nascita alla morte e alla rinascita. Viene spiegata l’esistenza degli esseri senzienti ed è costituita da dodici rapporti interdipendenti
che si manifestano nell’arco di tre esistenze.
I primi due anelli si riferiscono alla vita precedente nella quali mossi:
1. dall’ignoranza si agisce senza consapevolezza, simile a un cieco
2. innescando il meccanismo del Karma o Formazioni karmiche che si avvia
come la Ruota di un Vasaio
I rapporti che seguono si manifestano nella vita attuale illustrano la formazione di
una nuova esistenza condizionata dalla precedente e si inanellano così:
3. l’aggregato della coscienza
4. gli aggregati della mente e corpo o nome e forma
5. la formazione dei sensi o sorgenti sensoriali (6 sorgenti) karmicamente
segnati dalle esperienze precedenti
6. contatto che dalle condizioni così stabilite si ha in presenza di un oggetto
7. da questo arriva la sensazione piacevole, spiacevole o neutra
8. l’esperienza della sensazione sviluppa la bramosia, l’impulso ad agire per
ripetere o meno
9. inducendo attaccamento
10. divenire o esistenza
I frutti di queste premesse sono annunciati dagli ultimi due anelli della catena della
futura rinascita:
11. la genesi di una nuova vita o rinascita determinata dall’attaccamento
12. che a sua volta sarà soggetta alla nascita, alla vecchiaia e alla morte
Le lune sopra la Ruota rappresentano la libertà dal ciclo dell’esistenza.
In un lato in alto vediamo Buddha sopra la Ruota che indica con grande gentilezza
ed immensa compassione come non perdersi e che la Liberazione è possibile e ci
mostra la via verso le Terre Pure, dipinte nell’altro lato in alto, dove vivono i
Bodhisattva cioè coloro che si sono Illuminati e pregano e proteggono gli esseri di
tutti i 6 Reami.
Capite ora quanto qui come in ogni Thangka l’immagine supera le parole dandoci la
possibilità non solo di cambiare la nostra mente ma di essere infiniti scoprendo la
nostra coscienza primaria e adamantina: la Natura di Buddha.
Dharma Teacher Marina Spinelli
Comments